Adottiamo un approccio “quality income” agli investimenti nell’area Asia-Pacifico (Giappone escluso) concentrandoci su società liquide con bilanci solidi, buona governance, solide barriere all’ingresso e capacità di pagare e far crescere i dividendi. Nell’ambito del nostro processo d’investimento, prendiamo in considerazione anche fattori top-down come il contesto politico e macroeconomico di un Paese, nonché i dati demografici, le relazioni commerciali e le tendenze settoriali.

Evitiamo di inseguire “successi/vittorie” a breve termine, cercando invece aziende che riteniamo abbiano le prospettive più solide nel lungo periodo. Investiamo solo dove abbiamo la massima convinzione, anche se un approccio attivo e non vincolato ci dà la libertà di disinvestire se le nostre posizioni cambiano in base a nuovi sviluppi.

Un’enorme trasformazione tecnologica

Nella regione Asia-Pacifico (Giappone escluso) si trovano numerose aziende leader a livello mondiale nel settore tecnologico e, pertanto, abbiamo sempre mantenuto un’esposizione a questo settore nella nostra strategia Asian Equity Income. Tuttavia, alla luce dei recenti progressi tecnologici, in particolare quelli legati all’intelligenza artificiale (IA), la nostra convinzione su queste posizioni si è rafforzata. Riteniamo che queste tendenze siano destinate a manifestarsi nel lungo periodo, con diverse società destinate a beneficiarne nei prossimi anni.

L’ultimo picco nel ciclo di sostituzione della tecnologia è stato registrato nel 2020, quando a livello globale sono stati implementati lockdown in seguito allo scoppio della pandemia Covid, con conseguente enorme aumento della spesa tecnologica. Questi nuovi acquisti sono stati effettuati a causa della situazione in cui si sono trovati i consumatori, piuttosto che per i significativi progressi compiuti nella sofisticazione della tecnologia stessa.

Ora, a quattro anni dall’inizio dei lockdown imposti dal Covid, ci stiamo avvicinando al momento in cui solitamente ci aspetteremmo di assistere a un altro ciclo di sostituzione della tecnologia, indipendentemente dagli sviluppi tecnologici. Tuttavia, visti gli enormi progressi nell’IA, crediamo che questo ciclo di sostituzione sarà il più grande di sempre e durerà più a lungo del normale. Prevediamo che i nuovi investimenti tecnologici saranno lanciati a un ritmo accelerato; nei prossimi anni, prevediamo che molte persone a livello globale si renderanno conto che le loro attuali risorse tecnologiche sono diventate obsolete.

L’Asia fa da apripista

Riteniamo che diverse aziende di hardware della regione Asia-Pacifico (Giappone escluso) siano pronte a trarre grandi benefici dalla diffusione globale dell’IA. A nostro avviso, a Taiwan e in Corea del Sud, in particolare, ci sono alcune delle migliori aziende tech del mondo. Riteniamo che sia possibile individuare diverse società tecnologiche con sede nella regione che presentano valutazioni interessanti, non solo su base assoluta, ma anche su base relativa rispetto a molti titoli tecnologici statunitensi a grande capitalizzazione.

Abbiamo un’esposizione a cinque società tecnologiche (su un totale di 30 titoli in portafoglio), quattro società di hardware e una di servizi, che consideriamo abilitatori dell’IA. Per questo, dall’inizio di gennaio abbiamo deciso di aumentare la ponderazione della strategia Asian Equity Income nel settore tecnologico, che ora rappresenta la maggiore allocazione settoriale della strategia.

Riteniamo che le società tecnologiche che deteniamo siano le migliori, o tra le migliori, in ciò che fanno; pertanto, fanno tutte parte delle prime 10 posizioni della nostra strategia. Tutte queste società hanno un bilancio in positivo e offrono interessanti rendimenti da dividendi. Inoltre, invece che essere in competizione, riteniamo che queste aziende si completino a vicenda.
Taiwan Semiconductor Manufacturing Company (TSMC): TSMC è il più grande produttore di semiconduttori al mondo, con un quasi monopolio nei semiconduttori di punta. Produce il 100% delle GPU di fascia alta di Nvidia. TSMC prevede una crescita del fatturato dal 20% al 25% su base annua nel 2024.

MediaTek: MediaTek è un’azienda di semiconduttori “fabless” che progetta chip che alimentano più di 2 miliardi di dispositivi all’anno, compresi gli smartphone, rendendo l’azienda il primo fornitore di chip per smartphone a livello globale. MediaTek ha recentemente registrato risultati migliori del previsto nel quarto trimestre del 2023.

Samsung Electronics: Samsung è il più grande produttore di memory al mondo ed è anche uno dei principali produttori di smartphone, TV e PC. Samsung ha già lanciato un telefono cellulare con intelligenza artificiale, il Galaxy S24, prima dei suoi competitor.

Hon Hai Precision: Hon Hai (Foxconn) è il più grande produttore di elettronica al mondo e produce dagli smartphone (assembla circa due terzi di tutti gli iPhone) ai centri dati IA.

HCL Technologies: I servizi informatici sono probabilmente il settore di esportazione di maggior successo dell’India. HCL Tech è la terza più grande azienda indiana di servizi IT e di recente ha registrato performance superiori a quelle dei suoi competitor più grandi. HCL Tech sta supportando i suoi clienti in tutto il mondo a utilizzare l’IA nelle loro attività.

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Vincitori e perdenti
Riteniamo che l’Asia sia la patria di diverse aziende di hardware tecnologico di prim’ordine, che dovrebbero beneficiare del prossimo ciclo di sostituzione tecnologica. Sebbene alcune di queste società abbiano subito un calo degli utili lo scorso anno, ci aspettiamo di assistere a un rimbalzo degli utili quest’anno; nel frattempo, riteniamo che le società che hanno già conseguito utili solidi lo scorso anno vedranno probabilmente un continuo slancio di crescita grazie alla sempre più diffusa necessità di abbracciare l’intelligenza artificiale.

Se da un lato siamo fiduciosi sulle prospettive a lungo termine delle posizioni che deteniamo nella strategia, dall’altro siamo consapevoli dei rischi che molte società e settori potrebbero correre nei prossimi anni a causa dell’obsolescenza dell’attuale tecnologia. Il nostro approccio attivo ci consentirà di adeguare le nostre allocazioni qualora ritenessimo che alcune delle nostre società partecipate stiano faticando ad adattarsi in modo efficace.

Il valore delle menti attive: il pensiero indipendente

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