I primi 100 giorni in carica rappresentano un traguardo per qualsiasi presidente degli Stati Uniti. Il 30 aprile 2025, è toccato a Donald Trump raggiungerlo. Se inizialmente le speranze riposte nella sua nuova amministrazione avevano sostenuto i mercati, il sentiment si è presto deteriorato a causa della sua politica commerciale non convenzionale e dell’incertezza economica che ne è derivata.
Quando Trump ha prestato giuramento per il suo secondo mandato da presidente degli Stati Uniti, il 20 gennaio 2025, i mercati erano ottimisti. Le aspettative di tagli fiscali e di deregolamentazione sostenevano l’azionario statunitense. L’S&P 500 ha toccato livelli record a metà febbraio, mentre gli investitori prevedevano un’amministrazione favorevole al business.
I discorsi dell’amministrazione sui dazi hanno indebolito il mercato a marzo, benché in quel momento non fossero state annunciate misure specifiche. Mercoledì 2 aprile, il “Giorno della Liberazione” di Trump, è stato annunciato un pacchetto di dazi specifici paese per paese. Queste misure hanno scioccato gli investitori per la loro aggressività, causando un forte calo dell’azionario. “Il livello effettivo dei dazi statunitensi è salito oltre i livelli raggiunti durante la Grande Depressione, mentre le contromisure adottate dai principali partner commerciali hanno spinto significativamente verso l’alto il livello globale,” ha commentato in seguito Pierre-Olivier Gourinchas, Consigliere economico e Direttore della Ricerca del FMI¹.
Il 9 aprile, gli investitori sono stati sorpresi una seconda volta quando Trump ha annunciato una sospensione dei dazi per 90 giorni per i paesi che non avevano reagito con contromisure. Ciò ha provocato un parziale rimbalzo dell’azionario. Trump ha inoltre annunciato dazi consistenti nei confronti della Cina, che aveva risposto con ulteriori aumenti per le merci in arrivo dagli Stati Uniti, mentre rimane in vigore un dazio del 10% per la maggior parte degli altri paesi.
Andamento dell’S&P 500 (base 100)
Giorni in carica
Fonte: Bloomberg.
Dati economici contrastanti
Nonostante i tumulti nei mercati finanziari, alcuni recenti indicatori economici statunitensi restano resilienti. Le richieste di sussidio di disoccupazione (ovvero il numero di americani che fanno domanda per i sussidi) nella settimana terminata il 19 aprile sono aumentate leggermente (di 6.000 unità), attestandosi a 222.000, in linea con le attese, a segnalare una possibile solidità dell’economia statunitense². Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti sono aumentate dell’1,4% a marzo su base mensile, forse spinte dagli acquisti anticipati di beni importati in previsione dei dazi. Le vendite di automobili sono state particolarmente forti³.
D’altra parte, si rilevano segnali di debolezza del sentiment. L’Indice del sentiment dei consumatori dell’Università del Michigan è sceso a 52,2 nella lettura finale di aprile, in calo rispetto a 57,0 di marzo, segnando il quarto calo mensile consecutivo. “I consumatori percepiscono rischi in molteplici aspetti dell’economia, in gran parte a causa della persistente incertezza legata alla politica commerciale e alla potenziale ripresa dell’inflazione all’orizzonte. Le aspettative sul mercato del lavoro restano cupe,” si legge nell’indagine⁴. I tagli occupazionali del Department of Government Efficiency (DOGE) potrebbero indebolire i dati sul lavoro futuri. Questi tagli non sono ancora comparsi nei dati ufficiali perché impugnati in tribunale dai sindacati.
L’indice PMI manifatturiero cinese è sceso a 49 in aprile, il livello più basso da dicembre 2023. Le piccole imprese statunitensi che dipendono dalla produzione cinese potrebbero essere particolarmente colpite. A differenza dei dati economici, i mercati guardano al futuro. Al 28 aprile 2025, l’S&P 500 era in calo di circa il 9% rispetto all’insediamento di Trump. Tuttavia, è probabile che il calo sarebbe stato più marcato se i dazi annunciati il 2 aprile fossero entrati in vigore nella loro interezza.
Molti operatori di mercato si aspettano che ci sarà un’apertura da parte di Trump sui dazi. Ciò potrebbe avvenire tramite accordi commerciali bilaterali o nel caso in cui l’amministrazione statunitense decida di fare un passo indietro. Un primo segnale in tal senso è stato l’alleggerimento, il 29 aprile, dell’impatto dei dazi sull’industria automobilistica: alle aziende con stabilimenti negli Stati Uniti è stato consentito di ridurre le imposte sulle importazioni di componenti. La Casa Bianca ha dichiarato che la misura intende fornire un sollievo temporaneo di due anni alle imprese mentre ristrutturano le proprie catene di approvvigionamento.
Incertezza
Esiste uno scenario negativo in cui gli Stati Uniti non faranno marcia indietro e non riusciranno a concludere molti accordi commerciali. Ciò potrebbe potenzialmente innescare una recessione globale e ulteriori cali dei mercati. Un possibile momento cruciale potrebbe essere intorno all’8 luglio, a 90 giorni dalla sospensione annunciata il 9 aprile. Questa data potrebbe rivelarsi un traguardo più significativo dei primi 100 giorni di mandato.
Vi sono anche altri scenari. Potrebbe finire l’eccezionalismo statunitense. Gli Stati Uniti, a lungo motore della crescita mondiale, potrebbero scivolare verso la recessione mentre il resto del mondo riorganizza gradualmente i propri scambi commerciali, consentendo una crescita modesta. Sebbene diversi economisti e banche d’investimento abbiano aumentato le probabilità previste di una recessione dopo l’introduzione dei dazi, forse il sentimento prevalente tra gli osservatori è attualmente quello dell’incertezza.
Secondo la maggior parte degli economisti, è improbabile che i dazi raggiungano l’obiettivo dell’amministrazione di ridurre il disavanzo commerciale degli Stati Uniti. Considerata la loro dubbia efficacia, c’è il timore che Trump possa ricorrere ad altre misure non convenzionali per esercitare pressioni sui paesi con cui gli Stati Uniti registrano disavanzi. Dopo il repentino cambiamento di rotta tra il 2 e il 9 aprile, tutto è possibile.
I mercati e le imprese hanno bisogno di governi coerenti. Quando si pianificano investimenti, come la costruzione di un nuovo stabilimento o lo sviluppo di un nuovo prodotto, le aziende devono poter fare previsioni affidabili sulle catene di approvvigionamento e sulle condizioni economiche. A inizio aprile, i mercati sono stati sballottati dai cambi di direzione della politica commerciale statunitense.
Una perdita di fiducia da parte delle imprese è testimoniata da alcuni dati recenti. Il Moody's Analytics Survey of Business Confidence, un’indagine settimanale sulla fiducia delle imprese a livello globale, è sceso a 7,8 a fine aprile, rispetto ai valori compresi tra 25 e 30 registrati per gran parte del quarto trimestre e dell’inizio del 2025⁵.
Il 29 aprile, General Motors ha rinviato una conference call a causa dell’incertezza legata ai dazi statunitensi e ha dichiarato che le sue previsioni sugli utili non riflettono il loro impatto potenziale⁶. Secondo quanto riportato, le autorità portuali statunitensi si aspettano un netto calo delle spedizioni dalla Cina. Gli amministratori delegati di Walmart, Target e Home Depot avrebbero avvertito in privato l’amministrazione che i piani sui dazi potrebbero compromettere le catene di fornitura⁷. United Parcel Service (UPS) ha annunciato il taglio di 20.000 posti di lavoro (circa il 4% del totale) e la chiusura di 73 strutture, in vista di un calo dei volumi di consegna da parte del suo principale cliente, Amazon. “È da più di cent’anni che il mondo non si trovava di fronte a potenziali sconvolgimenti del commercio di queste dimensioni”. ha dichiarato la CEO di UPS, Carol Tome, durante la call sugli utili dell’azienda⁸.
Anche se in futuro dovesse verificarsi un forte allentamento dei dazi, la natura erratica delle decisioni dell’amministrazione statunitense nei primi 100 giorni potrebbe lasciare un segno permanente sulla fiducia di imprese e consumatori. Riconquistare la fiducia di alleati e partner commerciali di lunga data sarà difficile. I mercati potrebbero continuare a essere influenzati da incertezza e volatilità per tutta la durata di questa amministrazione.
Diversificazione
In tempi di incertezza, gli investitori dovrebbero assicurarsi che i loro portafogli siano ben diversificati. Come disse il premio Nobel Harry Markowitz, “La diversificazione è l’unico pasto gratis nella finanza”. Detenere asset differenti può aiutare a ridurre l’esposizione a singoli rischi. Un portafoglio diversificato dovrebbe includere un’ampia gamma di investimenti su più asset class. A mio avviso, questo significa che gli investitori dovrebbero considerare di ampliare i propri portafogli oltre i soli titoli azionari ed obbligazionari. Dovrebbero prendere in considerazione asset class alternative, come l’azionario market neutral.
Un approccio azionario market neutral mira a evitare l’esposizione direzionale ai mercati. Lo fa bilanciando una componente long e una short. L’obiettivo è generare rendimenti dall’alpha anziché dal beta. In un mercato in calo, la componente short può contribuire positivamente anche se quella long è negativa. Allo stesso modo, in un mercato in rialzo, la componente long può contribuire positivamente anche se quella short è negativa. Quando una componente è positiva e l’altra negativa, la differenza relativa tra le due determina il rendimento della strategia. Questo significa che i rendimenti possono essere scollegati dall’andamento dei mercati azionari, offrendo la diversificazione di cui gli investitori hanno bisogno.
Footnotes
1 Pierre-Olivier Gourinchas, Economic Counsellor and the Director of Research of the IMF, Amid trade tensions and high policy uncertainty, the path forward will be determined by how challenges are confronted and opportunities embraced, April 22, 2025. Available at https://www.imf.org/en/Blogs/Articles/2025/04/22/the-global-economy-enters-a-new-era
2 Department of Labor, News Release, 24 April 2025. Available at https://www.dol.gov/sites/dolgov/files/OPA/newsreleases/ui-claims/20250630.pdf
3 United States Census Bureau, Advance Monthly Sales for Retail and Food Services, 16 April 2025. Available at https://www.census.gov/retail/sales.html
4 University of Michigan, Survey of Consumers, Final results for April 2025. Available at https://www.sca.isr.umich.edu/
5 Moody’s analytics, Moody's Analytics Survey of Business Confidence, 28 April 2025. Available at https://www.economy.com/economicview/indicator/usa_dsbc
6 General Motors, News Release, 29 April 2025. Available at https://investor.gm.com/news-releases/news-release-details/gm-releases-2025-first-quarter-results-and-reschedules
7 Marc Caputo, Ben Berkowitz, Axios, 23 April 2025. Trump softens tariff tone amid empty shelves warning, market slump. Available at https://www.axios.com/2025/04/23/trump-economy-tariffs-china-powell
8 Abhinav Parmar and Lisa Baertlein, Reuters, 29 April 2025, UPS to cut 20,000 jobs on reduced Amazon deliveries, as US tariffs weigh, Available at https://www.reuters.com/markets/us/ups-reports-fall-first-quarter-revenue-2025-04-29/
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