I consumatori sono la chiave per la ripresa del Regno Unito
  • La crescita del Regno Unito dipendera’ da come i consumatori spenderanno i loro risparmi nella fase post-pandemia
  • La Bank of England potrebbe aumentare i tassi, dall’attuale livello vicino a zero, ma non in maniera significativa Le ramificazioni economiche cinesi avranno risonanza globale
  • Focus su transizione energetica e prezzi dell’energia


Richard Buxton, responsabile della strategia UK Alpha, discute il contesto macroeconomico e se i consumatori continueranno o meno a spendere i risparmi accumulati durante la pandemia, nonostante il peso dei costi energetici e delle tasse più elevate.

Sebbene le prospettive per il consumatore UK siano sempre la chiave per le prospettive dell’economia britannica, per il 2022 ciò è particolarmente vero, via via che il picco di attività guidato dall’uscita dai lockdown scemerà. Un mercato del lavoro solido, con oltre un milione di posti di lavoro vacanti al momento, sta sostenendo una certa crescita dei salari, assieme all’allentamento dei limiti sugli stipendi nel settore pubblico. Sfortunatamente, la combinazione tra la perdita di lavoratori emigrati che hanno lasciato il Regno Unito e una riduzione indotta dal Covid del numero di lavoratori più anziani che rimane attivo, suggerisce come molti di questi posti rimarranno vacanti.

Il risparmio forzato durante il lockdown fa sì che i bilanci delle famiglie siano aumentati, come confermato da un significativo eccesso di depositi presso le banche britanniche. Molto dipenderà da quanto i consumatori attingeranno ai loro risparmi per spenderli il prossimo anno, se la crescita occupazionale resterà limitata. A compensare la forza del mercato del lavoro, vi sono il costo maggiore dell’energia e delle utility assieme all’aumento delle tasse sulla National Insurance previsto ad aprile, che peseranno sui redditi, soprattutto per i percettori di salari più bassi. Dato che questi ultimi tendono ad avere pochi o nessun risparmio, l’economia potrebbe aver bisogno che i benestanti attingano ai loro risparmi, seppur ciò difficilmente risolverà la disuguaglianza di reddito, che potrebbe peggiorare l’anno prossimo.

Se i consumatori dovessero scegliere di non utilizzare i propri risparmi o di non ricorrere alle proprie carte di credito, le attese di un altro anno di forte crescita economica post-pandemia potrebbero rivelarsi troppo ottimistiche. Sebbene la spesa pubblica sia chiaramente destinata ad aumentare, escludendo le misure di emergenza come la cassa integrazione, le aziende devono fare i conti con maggiori contributi per la National Insurance a favore dei propri dipendenti e con tasse per le imprese significativamente più alte nel 2023: ciò potrebbe spingerle a pensarci due volte prima di fare assunzioni. Non sorprende quindi che la Bank of England abbia avvertito che, nonostante i tassi di interesse saliranno rispetto ai livelli attuali vicini allo zero, non ha nessuna intenzione di aumentarli significativamente. Le prospettive sono semplicemente troppo incerte.

Due altre questioni potrebbero richiedere attenzione il prossimo anno. E’ già chiaro che l’agenda sul cambiamento climatico ha portato a livelli nettamente più bassi gli investimenti in carburanti fossili, anche se il mondo vi farà affidamento ancora per anni a venire, durante la transizione energetica. Le ambizioni di “svezzare” il pianeta dai carburanti fossili sono state notate dai Paesi Opec+Russia, che ora sono incentivati a massimizzare i ricavi durante i prossimi anni, limitando l’offerta. Affidarsi all’energia solare o eolica, più imprevedibili, in assenza di scorte di gas sufficienti (o di una svolta in materia di capacità di stoccaggio dell’elettricità), è una scelta che ha già portato a un forte aumento dei prezzi del gas di recente. Inverni particolarmente freddi potrebbero diventare una sfida ricorrente per le reti nazionali e i prezzi elevati dell’energia potrebbero pesare sull’attività economica.

Due altre questioni potrebbero richiedere attenzione il prossimo anno. E’ già chiaro che l’agenda sul cambiamento climatico ha portato a livelli nettamente più bassi gli investimenti in carburanti fossili, anche se il mondo vi farà affidamento ancora per anni a venire, durante la transizione energetica. Le ambizioni di “svezzare” il pianeta dai carburanti fossili sono state notate dai Paesi Opec+Russia, che ora sono incentivati a massimizzare i ricavi durante i prossimi anni, limitando l’offerta. Affidarsi all’energia solare o eolica, più imprevedibili, in assenza di scorte di gas sufficienti (o di una svolta in materia di capacità di stoccaggio dell’elettricità), è una scelta che ha già portato a un forte aumento dei prezzi del gas di recente. Inverni particolarmente freddi potrebbero diventare una sfida ricorrente per le reti nazionali e i prezzi elevati dell’energia potrebbero pesare sull’attività economica.
Oscillazioni e opportunità nel segmento delle azioni UK a piccola capitalizzazione
  • Le valutazioni nel segmento small&mid cap del Regno Unito sono comparabili ai mercati europei, con una significativa polarizzazione delle valutazioni
  • Ha senso combinare l’esposizione ad aziende in crescita con valutazioni che possiamo motivare razionalmente, con posizioni in aziende più economiche e più sensibili al ciclo economico
  • In questo contesto si deve provare ad aggiungere valore tramite una buona selezione dei singoli titoli


Dan Nickols, co-responsabile della strategia UK Small & Mid Caps, spiega che ha senso concentrarsi sulla generazione di valore tramite una buona selezione dei titoli, dato il range di possibili scenari di mercato ed economici.

Dati i persistenti effetti della pandemia e la possibilità di future ondate che andranno a impattare la crescita e la ripresa economica, siamo coscienti di continuare a vivere in un’epoca senza precedenti e che, qualsiasi sia il nostro scenario di base per la crescita economica del Regno Unito, dobbiamo accettare che il range di possibili risultati è molto ampio.

Ciò detto, sembra sbagliato essere eccessivamente pessimisti sulle prospettive economiche del Regno Unito. Il mercato del lavoro rimane solido, con bassi livelli di disoccupazione, una buona crescita dei salari e oltre un milione di posti di lavoro vacanti. L’inflazione si traduce in un costo della vita più elevato, che ha un effetto sproporzionato sulla parte più bassa della curva dei redditi. Tuttavia, il consumatore britannico in aggregato continua ad avere un significativo eccesso di risparmi, come eredità degli interventi governativi durante la pandemia e delle limitate opportunità di spesa nel recente passato. Sebbene il lato dell’offerta resti colpito dalle carenze di beni e forza lavoro, la domanda dovrebbe restare forte.
Economic backdrop
Un governo più efficace?
Un governo più efficace sarebbe di grande aiuto – finora, non si vede alcun beneficio economico netto derivante dalla Brexit e le promesse di aumentare gli investimenti nel Regno Unito sono state disattese.

Le valutazioni aggregate nel segmento small & mid cap britannico sono comparabili a quelle europee, ma vi è una significativa polarizzazione delle valutazioni, che rende difficile sostenere l’idea di una ulteriore rivalutazione al rialzo di titoli growth già costosi, ovvero quelli che accrescono il rapporto utili/vendite più rapidamente della media di mercato. Nel segmento small & mid cap UK, per gran parte del 2021 è stato difficile stabilire quale tema fosse il più importante, dopo un inizio d’anno che ha visto il rally dei i titoli value, ossia quelli che scambiano a un prezzo inferiore rispetto al loro valore intrinseco.

Le small cap sono aziende con valori di mercato o capitalizzazioni più piccole; le mid cap sono aziende con dimensioni medie, tra le small e le large cap. Le large cap sono aziende con grandi capitalizzazioni di mercato, generalmente le più grandi aziende del loro mercato. Le definizioni basate sulla capitalizzazione di mercato possono variare.

Ritmo della ripresa ancora incerto
Possiamo attenderci che questa oscillazione continui, dato il rapporto tra l’incertezza sul ritmo della ripresa economica e il percorso di normalizzazione delle politiche monetarie.

Per questa ragione, pensiamo abbia senso combinare un’esposizione ad aziende in crescita con valutazioni che possiamo motivare razionalmente, con posizioni su aziende più economiche e più apertamente sensibili al ciclo economico, che vedranno gli utili sostenuti dalla ripresa economica e da storie idiosincratiche, e dove riteniamo ci sia un’opportunità di re-rating, vale a dire rivalutazione al rialzo di un titolo azionario.

Questo ci sembra un contesto dove è corretto cercare di aggiungere valore tramite una buona selezione dei singoli titoli, piuttosto che introducendo uno sbilanciamento tematico aggressivo in portafoglio.

Mantenere il giusto equilibrio nelle mid cap del Regno Unito

  • La nostra strategia segue un ragionevole equilibrio, con un lieve sbilanciamento verso la crescita strutturale
  • I costi per le aziende di e-commerce sono saliti, con l’allentamento dei lockdown e la maggior propensione a fare acquisti nei negozi fisici
  • Nel migliore degli scenari, potremmo avere di fronte ancora sei mesi di corsa dell’inflazione
 

Richard Watts, Co-responsabile della strategia UK Small & Mid Caps, spiega perché è ottimista sulle prospettive delle aziende di medie dimensione e perché allo stesso tempo bisogna tenere d’occhio l’inflazione.

Sono positivo riguardo alle opportunità del prossimo anno sui titoli mid cap del Regno Unito, poiché ritengo che il contesto della domanda resterà solido. Il reddito disponibile è molto alto, la crescita dei posti di lavoro è solida, i salari crescono. I consumatori continueranno a spendere i soldi risparmiati durante i lockdown.

La crescita economica è buona nel Regno Unito e anche in altre aree del mondo. Il focus su come i mercati performeranno alla fine arriva sull’inflazione. Si dimostrerà o più duratura di quanto ci si attende, scenario che potrebbe essere negativo per i mercati azionari, o più transitoria, seppur comunque con una lunga fase di transizione.

Nello scenario migliore, l’inflazione potrebbe perdurare ancora sei mesi. Se l’inflazione si dovesse rivelare transitoria, ciò sarebbe molto utile. Ci sarebbe una domanda relativamente solida, un’inflazione sotto controllo e la politica monetaria e i rendimenti obbligazionari non salirebbero quanto ci si aspetta – tutti elementi di deciso supporto per l’azionario.

Nelle mid cap del Regno Unito, alcune aziende a più rapida crescita, incluse quelle di e-commerce, che hanno fatto bene nel 2020 hanno invece faticato nel 2021. L’e-commerce ha subito un duro colpo a causa delle problematiche sulle catene di approvvigionamento. Tempi di consegna più lunghi hanno rallentato il rifornimento dei magazzini e dei consumatori. Questo ha colpito le vendite, poiché le persone comprano di meno se devono aspettare più a lungo per la consegna.

I costi sono aumentati per le aziende di e-commerce, con l’allentamento dei lockdown e la maggior propensione a fare acquisti nei negozi fisici. La loro crescita organica è stata colpita anche per la difficile comparazione con i livelli del 2020, quando con i lockdown tutti facevano acquisti online.
The SMID opportunity set

Abbiamo assunto un approccio bilanciato per la nostra strategia, con una leggera propensione verso la crescita strutturale, che include ad esempio, aziende a più rapida crescita. Fondamentalmente, l’indice mid cap – aziende di medie dimensioni – è composto per lo più da aziende a rapida crescita. Queste offrono quella dinamica di crescita che cerchiamo. Queste aziende hanno un percorso di crescita più lungo e rapido della maggior parte delle altre società che possiamo trovare e, per molte, le valutazioni sono al momento troppo basse.

 

Nell’ambito della nostra strategia, investiamo su titoli domestici ciclici, i cui profitti tendono a essere connessi al ciclo economico, e che fanno affari soprattutto nel Regno Unito; abbiamo anche aziende cicliche globali, tra cui aziende di noleggio attrezzature attive nel Regno Unito e negli Stati Uniti. Investiamo anche su costruttori residenziali, così come sulle linee aeree, che dovrebbero beneficiare di una ripresa dei viaggi nel 2022.

 

Il mercato per le IPO è interessante, avendo subito un certo rallentamento da inizio anno. Il mercato per le società non quotate è stato attivo, e l’attività di raccolta fondi e’ stata solida.

Il valore delle menti attive: pensiero indipendente

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